Web Tax. Una idiozia tipicamente Italiana

Gli emendamenti alla Legge di Stabilità 1.1702 e 1.1643, (Edoardo Fanucci – PD e Francesco Boccia – PD) già approvati dalla Commissione Bilancio della Camera, gettano pesanti ombre sul futuro del digitale in Italia.

Oltre a rischiare una procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea, molti dubbi sono già stati sollevati a livello internazionale sulle enormi problematiche di questa decisione.

La norma prevede che i giganti del web, da Google ad Amazon passando per Facebook e Ebay, dovranno avere la Partita Iva italiana.

In questo modo i volumi di vendita realizzati in Italia (sia nella vendita di pubblicità che nell’e-commerce, che nel gioco on line) sarebbero anche fatturati nel nostro Paese, con il conseguente gettito, mentre oggi vengono fatturati in altri paesi con regimi fiscali agevolati, soprattutto in Irlanda.

Per quanto il problema dei paradisi fiscali di queste grandi realtà sia reale, la soluzione proposta da questi emendamenti è sbagliata. La scelta di agire a livello nazionale e non europeo rischierà di isolare l’Italia dagli altri paesi, falsando le condizioni di concorrenza a discapito di chi lavora sul web nel nostro paese.

L’American Chamber Of Commerce in Italy afferma che “L’approvazione della Web Tax frena investimenti esteri ed economia digitale in Italia […] Questa norma potrebbe esporre l’Italia ad una procedura d’infrazione da parte della Commissione Europea, per possibili violazioni dei trattati e delle normative UE sui princìpi del mercato unico e della libera circolazione dei servizi. Tale provvedimento sarebbe dovuto essere condiviso a livello di Unione Europea o di altro organismo sovranazionale, come dimostrano le discussioni sul tema in corso in sede UE ed OCSE”.

Crediamo che un Paese in profonda crisi economica come l’Italia non possa prendere un’iniziativa simile che arriverà a creare profondi disagi e difficoltà a chi lavora nel digitale, settore che perderà in competitività e qualità quando potrebbe e dovrebbe essere uno dei motori principali per il rilancio della nostra economia.

Crediamo che l’Italia debba inserirsi sempre di più nel contesto del libero mercato europeo e non arroccarsi e isolarsi come troppo spesso è già accaduto. Tale isolamento frenerà gli investimenti delle più importanti aziende di informatica, comunicazione, tecnologia e commercio elettronico.

Chiediamo che che questi emendamenti vengano prima discussi in Europa e che si trovi una soluzione equa e condivisa da tutti gli Stati membri.

Petizione Online Lanciata da
Andrea Lettieri

Turin, Italy

 #NOWEBTAX

Link di approfondimento e petizione contro : 

http://www.transmediadays.com/2013/12/16/nowebtax-salvate-il-web-e-il-digitale-italiano-petizione/

Aggiungo io :
Non solo i giganti del web non potranno lavorare in Italia, ma anche i piccoli e medi fornitori di servizi (Portali, comunità etc), qualcino pensa che questi soggetti NON avranno MAI una partita Iva Italiana ?
Un piccola attività in Italia (Albergo, villaggio, agriturismo…) che vuole farsi conoscere all’estero come farà grazie a  queste ‘pensate’?
Ma chi ci governa ci vuole nel futuro o nel medioevo ?
Queste tasse (stupide) sono pensate apposta per danneggiare l’economia Italiana ?
A qualcuno non viene in mente che ne abbiamo abbastanza delle loro porcate ?