“Non puoi farti un’idea di cosa sia la bellezza se non visiti almeno una volta l’Italia”, scriveva Johannes Brahms a Roma nel 1881. Più di cento anni dopo il fascino che il Bel Paese esercitava sul compositore tedesco ha superato i confini geografici dell’Europa e oggi sono i russi, gli arabi e i cinesi i più avidi “consumatori” di made in Italy.
Parlerà infatti le lingue dell’Asia l’export di lusso italiano al 2019. I dati sono della quinta edizione del report “Esportare la Dolce Vita” curato dal Centro Studi Confindustria: quello dei Paesi emergenti è un mercato che nel 2019 conterà almeno 202 milioni di nuovi ricchi pronti a spendere per abiti firmati, arredi dal design ricercato e agroalimentare di altissima qualità più di 16,6 miliardi di euro.
La mappa dell’export di lusso del made in Italy non sarà più legata alla distanza: se oggi i principali mercati-obiettivo delle aziende italiane sono tutti entro un raggio di 1.500 chilometri da Roma, tra cinque anni il commercio verso i paesi emergenti salirà del 40% contro un incremento di “appena” il 23% per quanto riguarda i mercati maturi. Oltre 4,2 miliardi di euro di prodotti finiranno in Russia, 2,5 negli Emirati Arabi Uniti e 1,85 in Cina.
Una storia di successo è quella del Kazakistan, che insieme a Cina e Repubblica Ceca è l’unico Paese con una quota in crescita di import di made in Italy e nel 2019 sarà tra i principali importatori di prodotti BBF, cioè “Belli e Ben Fatti”. Kazakistan e Ucraina sono anche Paesi utilizzati per raggiungere con minori costi doganali la Federazione Russa. Ma è tutto il continente euro-asiatico, dall’Europa dell’Est all’Estremo Oriente, dove si giocheranno le opportunità di crescita delle aziende italiane.
La Russia è oggi e continuerà ad essere in futuro il primo mercato per l’export di lusso italiano. Quasi 1,73 miliardi di euro la spesa nel 2019 per le firme dell’alta moda italiana, cui si aggiungeranno più di 400 milioni per il settore alimentare e 1,15 miliardi per il design d’arredamento. Formaggi, vini e altri prodotti made in Italy conquisteranno anche i mercati polacco (283 milioni di flusso) e cinese (240 milioni), mentre per i gioielli i primi “consumatori” saranno gli Emirati Arabi. Verso la Russia anche 892 milioni di euro in calzature e più di 103 milioni di export per il comparto dell’occhialeria in Cina. L’occhialeria BBF italiana è anche l’unico ambito in cui tra i mercati più interessanti compare il Sudamerica, con circa 100 milioni di export previsto nel 2019 verso il Brasile.
Tradizione artigianale, cura dei dettagli, qualità delle materie prime: il bello dell’Italia si conferma forse la principale leva di sviluppo per la crescita e la competitività delle nostre imprese. L’Asia assorbirà la quota più alta di export e sarà anche l’area geograficamente più dinamica ma è la Russia il vero bacino di potenziali consumatori: un territorio di 144 milioni di abitanti e vasto oltre 17 milioni di chilometri quadrati con il sogno dell’Europa e, soprattutto, dell’Italia.
Fonte : wired.it